Descrizione
Descrizione
“Questa antologia è una memoria scritta, una capsula del tempo a cui poter tornare. Perché si capisca che la soluzione non è togliere, nascondersi o fuggire dalle persecuzioni, o ancor peggio avvicinarsi alla morte. Perché si possa essere testimoni di un futuro migliore, che guardi al passato come monito, che creda e lotti affinché il domani sia un luogo intessuto di comprensione e di uguaglianza, svuotato da pregiudizi e ingiustizie. Perché si possano toccare con mano le storie e le vite, e, magari, se stiamo attentə, sentire l’effetto che fa”. “Parlare è un atto di cura. E di parole e di cura ha bisogno il mondo. Per salvarsi. Parlare di sé, in particolare, socializzare la propria storia personale – soprattutto se a raccontarsi sono persone che sanno cosa vuol dire abitare il margine e non il centro – è farsi manifesto, fare irruzione nello spazio pubblico e trasformare il proprio corpo in un corpo politico”. |
Nota Biografica
Testimonianze di: Emiliano Accardi, Valerio Cassa, Gaia Ciccarelli, Maria Egle Contini, Franco Di Corcia Jr, Claudio Fabiani, Giulia Giannoni, Federica Mazzei, Natascia Maesi, Marco Panicucci, Riccardo Pittioni, Chiara Torregrossa Il Pomo di Venerə è un gruppo informale nato nel 2021 a San Romano da una costola dell’associazione La Ruzzola e dell’Arci Valdarno inferiore, impegnato nel sociale, attraverso la promozione e l’organizzazione di eventi a tematica LGBTQIPA+, per decostruire in particolare gli stereotipi, le etichette di genere e orientamento sessuale. Uno spazio aperto a tuttə, di scambio, relazioni, informazione e azioni concrete per rendere il territorio su cui viviamo e agiamo, un luogo aperto a ciascuna soggettività. |
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