Descrizione
Descrizione “L’uomo viene seppellito con la propria parola e quella che gli è più propria, alla sua portata ma ognuno è seppellito anche colla sua parola indicibile. C’è, per questo motivo, una parola che trasforma il silenzio in cosa, dalla quale l’io viene mutato dal vuoto intorno in parola scavata, incisa, splendente di senso, parola plurale. Parola del vuoto, parola della psiche, parola dello spazio, attimo del tempo in cui c’è un silenzio parlante. Silenzio che può essere confuso, se non è amato, con lo stato del mistico ma anche con l’animo psicotico” (dall’Avvertenza al lettore).
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Biografia Autrice/Autore Marco Giuseppe Ciaurro, nato nel 1964, ha studiato e collaborato con Aldo Gargani all’Università di Pisa e con Jaques Derrida all’Ecole des Hautes Etude a Parigi. È membro della Societé Amie de Blanchot e del Comitié de rèdaction nel sito Espace Maurice Blanchot. Al suo attivo romanzi e racconti: La stanza dei fili (Firenze, 2000), L’infelicità perfetta (Firenze 2009). Ha curato il saggio filosofico (edizione italiana) di La questione degli intellettuali. Abbozzo di una riflessione di Maurice Blanchot (Milano-Udine 2011). |
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